Sos Impresa Italia: Confcommercio e Banco di Sicilia insieme per aiutare le imprese
Si è svolto a Palermo, nella sede della Direzione Generale del Banco di Sicilia, il primo incontro in Sicilia di SOS Impresa Italia, l`iniziativa recentemente lanciata dal Gruppo UniCredit a livello nazionale per realizzare insieme con le associazioni di categoria e i confidi un piano di intervento che consenta alle imprese in difficoltà o a rischio chiusura di superare l`attuale momento di crisi. L`incontro ha visto confrontarsi sulle concrete modalità d`intervento il Banco di Sicilia, rappresentato dall`Amministratore Delegato Roberto Bertola, e la ConfCommercio Sicilia, rappresentata invece da Luigi Taranto, Direttore Generale di ConfCommercio Nazionale, e Pietro Agen, Presidente di ConfCommercio Sicilia.
Nel suo intervento Roberto Bertola ha spiegato gli aspetti operativi di SOS Impresa Italia che rappresenta di fatto una evoluzione del Progetto Impresa Italia, lanciato da UniCredit e reso operativo nello scorso marzo, ma anche un ampliamento rispetto alla moratoria dei debiti alle imprese stipulato fra l`ABI, le associazioni di categoria e il Ministero dell`Economia, alla quale le banche del Gruppo UniCredit hanno aderito. «Il progetto Impresa Italia – ha precisato Bertola – rispondeva essenzialmente alle esigenze di liquidità delle imprese in un momento in cui forte era il timore nel Paese di una stretta creditizia. SOS Impresa Italia invece risponde specificatamente alle esigenze di quelle aziende che si trovano in un temporaneo momento di crisi, se non addirittura con il rischio di chiudere l`azienda, e necessitano quindi di appositi strumenti creditizi. Le modalità d`intervento prevedono una stretta sinergia fra la banca, le associazioni di categoria e i confidi con l`attivazione, fra l`altro, di periodici e strutturati «laboratori di dialogo» al fine di giungere ad una analisi congiunta dei casi di aziende in difficoltà da individuare per prospettare loro le più opportune soluzioni creditizie.»
L`Ad del Banco di Sicilia, Roberto Bertola, ha proseguito fornendo alcuni dati sugli impieghi alle pmi. «In otto mesi, da marzo a ottobre di quest`anno – ha precisato – il Banco di Sicilia ha già deliberato nell`ambito del Progetto Impresa Italia 193,4 milioni di euro che hanno consentito di supportare quasi 1.400 aziende. Il 42% di questi impieghi è stato deliberato a favore di aziende associate a confidi emanazione di ConfCommercio. Inoltre, il Banco di Sicilia ha finanziato anche prescindendo dalla qualità e dalla trasparenza di bilanci: per essere più precisi, dall`inizio dell`anno, su un totale di 769 milioni erogati a breve termine a società di capitali, ben il 28% ha consentito di aiutare aziende con un ROE inferiore al 2%. Sempre dall`inizio dell`anno abbiamo esaminato quasi 13.000 domande di finanziamento a piccole imprese, accogliendone positivamente circa 9.000. Fatta una percentuale, è come dire che ogni dieci domande presentate ne abbiamo accettate 7. Per concludere dico che Impresa Italia procede a ritmi spediti, con una media di 10 milioni di euro di impieghi deliberati alla settimana. È la dimostrazione che la nostra banca vuole confermarsi, anche in questo modo, banca del territorio.»
«Sos Imprese Italia – ha detto Pietro Agen – potrà realizzare quelle sinergie necessarie per sostenere il sistema economico produttivo e per aiutare le imprese ad uscire dalla crisi. In momenti come quello attuale, in cui i nostri iscritti ci segnalano difficoltà con il sistema creditizio a noi urge dare delle risposte concrete. Serve in questa particolare contingenza economica un metodo organico e unitario di aiuto alle imprese e di accesso al credito. Con UniCredit abbiamo trovato una mano tesa, e l’abbiamo voluta stringere nella convinzione, da parte nostra, che occorra reale sostegno al sistema produttivo e non la compartecipazione passiva alla promozione di un nuovo “prodotto”. E` una strada che abbiamo voluto intraprendere con l’idea di trovare un’intesa migliore, soprattutto per consentire una migliore comunicazione alle imprese delle possibilità concrete di accesso al credito che questo accordo vuole offrire. Ai nostri iscritti non creeremo nuove illusioni.»
«Noi – ha proseguito Agen – i Confidi li abbiamo in casa. C’è un sistema di assistenza alle imprese che fa capo a Confcommercio. Ed è proprio grazie a questo sistema, che alle task force di esperti, che opereranno sul territorio siciliano, metteremo a disposizione il nostro know how, i nostri dati e il nostro Osservatorio. Da quest’azione sinergica dovrà nascere un metodo di lavoro, applicabile su tutto il territorio siciliano, in modo da garantire una reale e univoca operatività del sistema creditizio, in grado di distinguere le situazioni di disagio reali da quelle transitorie e legate unicamente alla crisi finanziaria, allo scopo di individuare le soluzioni più efficaci per dare alle imprese un`opportunità di tenuta e di rilancio. Con UniCredit stiamo avviando un progetto: il percorso è buono. L`auspicio è che venga realizzata, concretamente e nel tempo, una convergenza di idee e di propositi.
«Le previsioni economiche – ha detto poi Luigi Taranto – segnalano per il 2010, com`è noto, la conclusione tecnica della recessione. Ciò non toglie che la «coda» della crisi sia particolarmente insidiosa e che la stessa crescita attesa per il prossimo anno sia davvero debole. In questo scenario, resta confermata l`importanza – tanto per contrastare la coda della crisi, quanto per preparare al meglio la ripresa – di un rapporto collaborativo e cooperativo tra banche ed imprese. Da questo punto di vista, l`odierno incontro tra Confcommercio-Sicilia e Banco di Sicilia – mirato al decollo operativo, nel territorio siciliano, dell`accordo denominato «SOS Impresa Italia» – è la testimonianza concreta della necessità e della possibilità di questo modello di collaborazione. Un modello di collaborazione, quello di «SOS Impresa Italia», specificamente dedicato a rispondere alle difficoltà delle piccole imprese, valorizzando il dialogo tra la Banca, le Associazioni d`impresa ed il sistema delle cooperative e dei consorzi fidi.»