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FIPE SICILIA Scrive a Musumeci. #bastariapriamo

L’ultimo provvedimento nazionale, reso ancor più severo a livello regionale, e che ci ha visto chiusi per due settimane, ha ulteriormente gravato sul settore dei P.E. che già da marzo vive una situazione di estrema frustrazione.
Frustrazione che ha colpito migliaia di imprenditori che sono stati privati del diritto alla libera impresa e al lavoro, previsto dalla Costituzione e che non possono assistere inermi alla morte delle proprie aziende.
Il nostro sistema economico, Illustrissimo Presidente, non si può permettere una deflagrazione sociale di questa portata, dunque, rispettosi della salute di tutti e pronti ai sacrifici per l’emergenza sanitaria, ma per salvaguardare l’emergenza sociale ed economica e soprattutto considerato che:
1) come sostenuto dall’OMS., ristoranti, bar e negozi non sono luoghi primari di trasmissione del Covid-19;
2) La trasmissione del Covid-19 si è maggiormente diffusa in riunioni presso prime o seconde case dove è stato impossibile esercitare il controllo da parte delle forze dell’ordine; 3) Ridurre gli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, come siè fatto, non ha prodotto alcuna riduzione dei contagi.
4) Non è giusto penalizzare solo alcune categorie, mentre davanti ad uffici postali, banchee, patronati ed ufficisi verificano pericolosi assembramenti.
Via Libertà 37/i – 90139 PALERMO (PA) – Tel. 091/323420 – Fax 091/6110891
E-mail: fipe@confcommerciosicilia.it; fipesicilia@pec.it

5) Non ha senso chiudere tutte le attività commerciali e lasciare incontrollati i trasporti pubblici, che restano il primo vero grande veicolo di diffusione del Covid-19. 6) Non si potranno pagare contributi, affitti, personale, utenze e tasse in quanto le aziende hanno aperto in maniera discontinua senza produrre reddito.
Alla luce delle suddette considerazioni, Le chiediamo di poter aprire immediatamente tutte le nostre attività anche con l’applicazione di protocolli più restrittivi (ad esempio prevedendo, rispetto al protocollo nazionale, la distanza di un metro e mezzo da sedia a sedia) e considerando un upgrade delle colorazioni.
Quindi, ipotizzando una Sicilia «arancione» l’apertura di ristoranti e bar, con modalità asporto e per i bar ove esiste la possibilità di servizio al tavolo sino alle 18:00 e per i ristoranti sino 22:00, una Sicilia «gialla» con l’apertura di ristoranti e bar, ove esiste la possibilità di somministrazione al tavolo, fino alle 22:00, ed in ultimo, una Sicilia «bianca» con l’apertura senza nessuna limitazione ma sempre con l’adeguamento alle linee guida volte al contenimento della diffusione del virus previste dalla Conferenza Stato-Regioni.
La FIPE Sicila, dando voce a oltre 10 mila aziende, a differenza dei movimenti spontanei che stanno nascendo sui social network, con le suddette considerazioni e proposte, intende rappresentarLe l’unica e vera strategia per la sopravvivenza e il minimo rilancio per tutto il comparto della ristorazione, che consentirebbe a migliaia di imprenditori di non perdere irrimediabilmente le proprie aziende ed a migliaia di lavoratori di non perdere il posto di lavoro.
Il Presidente FIPE Sicilia

Dario Pistorio

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