Convegno – Federalismo: Quali prospettive in Sicilia.
Si è parlato di Federalismo e di prospettive per la Sicilia al convegno organizzato da Confcommercio Sicilia, di concerto con il centro studi Iscot e che si svolto questa mattina nella sala Gialla dell`Assemblea Regionale Siciliana. Dopo un’introduzione dell’Avv. Marino Julo Cosentino, Presidente del Centro Studi Iscot, è intervenuto il Presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, On.Enrico La Loggia, il quale ha illustrato il cammino finora percorso dalla Commissione, ha enunciato gli otto decreti legislativi, già convertiti in legge in tema di federalismo dalla sanità alle infrastrutture, dai criteri di perequazione all’unificazione dei criteri di bilancio.
“Finalmente con l`entrata in vigore del federalismo vedremo chi sa amministrare bene e chi no, chi e` attento e chi invece non utilizza le risorse che ha a disposizione e sperpera denaro in clientele e sprechi, come fa questo governo regionale in Sicilia”. Ha proseguito dicendo, “Qualcuno mi chiede se il federalismo puo` far male alla Sicilia io rispondo che puo’ fare malissimo ai cattivi amministratori perche` per loro si prevede la rimozione e il divieto di candidarsi fino a 10 anni”.
Il Presidente della Commissione parlamentare sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi regionali sanitari, On. Leoluca Orlando, pur mostrando di condividere pienamente in linea teorica il federalismo, ha incentrato il suo intervento sull’inopportunità di procedere sul federalismo in questo particolare momento di crisi del Paese, ed ha anche ritenuto che il termine del 2014 sia una data troppo vicina per garantire l’attuazione del federalismo in modo indolore in tutto il Paese. Per fare un esempio pratico ha detto che non sempre “tagliare” coincide con il fare bene, ma a volte può essere molto deleterio e andare nella direzione opposta a quella che si propone il federalismo in termini di qualità ed efficienza. In questa fase di non normalità c’è – ha dichiarato -l’esigenza di centralità. Si è anche detto nettamente contrario allo schema di premi e sanzioni per le buone amministrazioni ed ha citato alcuni articoli dello Statuto regionale in cui la Regione provvede in autonomia al fabbisogno dei cittadini. Sono – a dire di Orlando – le norme successive, i patti siglati tra stato e regione, come la stessa Commissione paritetica Stato-Regione ad aver creato delle sovrastrutture che si sono rivelate un controsenso rispetto alla specialità regionale. La Sicilia però per valere non deve limitarsi a sventolare il suo statuto ma deve ottenere credibilità a livello nazionale.
Interessante l’excursus tecnico del presidente della Commissione paritetica Stao-Regione, il Prof. Avv. Giovanni Petruzzella, il quale ha tracciato una sintesi dell’attività svolta ed ha condiviso in larga parte la tesi già sostenuta sia dall’avv. Cosentino e da La Loggia, sull’importanza di cogliere il Federalismo come un’opportunità utilizzando gli strumenti che della Regione sono propri. Pietro Agen, Presidente di Confcommercio Sicilia ha concluso i lavori affermando che “Il federalismo in Sicilia porterebbe solo vantaggi perche’ costringerebbe l’amministrazione pubblica ad applicare il concetto di responsabilita’ e operare scelte strategiche decidendo come e dove spendere le risorse. Oggi la Sicilia e’ in una situazione particolare perche’ qui il
federalismo esiste da sempre ma solo sulla carta, ed e’ stato applicato poco e male, in un sistema che ci rende rigidi nelle scelte, obbligandoci a patteggiare qualunque modifica con lo Stato”. Prosegue “In Sicilia occorre investire e creare condizioni per lo sviluppo
-ha proseguito Agen- mentre fino a oggi, i fondi sociali europei sono stati spesi male, gettando via migliaia di miliardi. Sul federalismo, ha affermato che è un fatto importante e che bisogna intervenire sui criteri della spesa dei fondi comunitari in modo da poter investire nello sviluppo e nelle infrastrutture. Ha aggiunto, altresì, che Confcommercio vuole essere da sprone al governo Regionale perché si continui sulla linea di una spesa produttiva come il click day sul credito d’imposta.