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Confcommercio: In Sicilia troppi ipermercati

Negli ultimi due anni in Sicilia si è avuto un boom di richieste di apertura di ipermercati, infatti nel 2006 le strutture che avevano ricevuto il via libera della Regione erano 79, oggi sono salite a 104. E nelle ultime settimane, ai Comuni, secondo Confcommercio Sicilia, sono arrivate almeno una ventina di nuove richieste per l’ apertura di grandi centri commerciali, di queste cinque solo a Catania. Di certo c’ è che all’ esame della Regione sono già arrivate ben 15 richieste per l’ apertura di grandi strutture di vendita, di cui alcune a Modica, Melilli, Carini, Ragusa, Villabate e San Filippo del Mela. Nell’ hinterland palermitano, tra le ultime autorizzazioni, quella rilasciata a Carini per un ipermercato del gruppo austriaco Rewe Billa, ex Iperstanda, nei pressi dello svincolo autostradale. Confcommercio Sicilia ha lanciato l’ allarme. «è partita una corsa alle licenze per la grande distribuzione e la Regione ritarda a dare seguito all’ annunciato blocco della grande distribuzione. Il risultato è che le piccole imprese sono minacciate anche perché queste richieste sono spesso concentrate tutte nelle stesse aree». Confcommercio chiede la revisione dell’ attuale legge 28 del 1999 sulla riforma della disciplina del commercio. Uno degli impegni assunti dal governatore Lombardo in campagna elettorale era stato quello di favorire le piccole imprese. «In particolare, nel settore orientale, dove sussiste un numero sproporzionato di centri commerciali, l’ avvio di nuove istanze per ottenere altre licenze ha del paradossale – dice Agen – si apra con estrema urgenza un tavolo di confronto per approdare a una legge regionale di riordino del commercio. Non c’ è più tempo da perdere». E se dagli uffici di via degli Emiri, avvertono che delle circa 200 istanze inoltrate dal 2001 ad oggi, solo circa la metà poi sono state approvate, l’ assessore regionale al Commercio Roberto Di Mauro annuncia a breve l’ introduzione di «elementi regolatori» alla legge regionale. Non una modifica della legge regionale, quindi, ma degli aggiustamenti. «La Regione così potrà monitorare ogni tre anni i bisogni delle aree territoriali, a garanzia dei consumatori, degli imprenditori e degli operatori del settore. Questi provvedimenti saranno pronti nelle prossime settimane e consentiranno la sintesi tra lo sviluppo, in termini di concessioni per i grandi insediamenti commerciali, e l’ impatto urbanistico sostenibile, secondo le raccomandazioni dell’ Unione europea». i. n.

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