Recupero sgravi, Agen:
Il recupero degli sgravi fiscali e incentici per l’assunzione di personale dal ’95 al 2001 è stato già avviato dall`Inps, a seguito di una decisione della Commissione europea e poi della Corte di Giustizia Ue: le agevolazioni, di cui nel passato hanno potuto usufruire le imprese, secondo la giurisprudenza europea, sono illegittime, perché violano le norme sulla concorrenza tra gli Stati membri. Con l`entrata in vigore della legge n. 101/2008 nel maggio scorso, che reca disposizioni urgenti per l`attuazione di obblighi comunitari e l`esecuzione di sentenze della Corte di Giustizia dell`Ue, l`Italia ha dato seguito all`ultimo aut-aut di Bruxelles. Ormai non sembra esserci scampo, dopo ricorsi respinti e battaglie legali fallite: per alcune imprese le cartelle sono ormai partite e, in alcuni casi, gli sgravi da restituire sono superiori a 250 mila euro.
«Un`errata interpretazione che danneggia fortemente le imprese e che le lascia in ginocchio. Gli incentivi dovevano sostenerle e, nel contempo, incentivare l`occupazione. E` stato come farle correre per poi spezzar loro le gambe» sostiene il presidente di Confcommercio Sicilia, Pietro Agen. In Sicilia, come in gran parte del Meridione la situazione è ancora più difficile, e non soltanto per le criticità dello sviluppo. Sono a rischio centinaia di posti di lavoro. Impossibile, oggi, una stima precisa. La Regione, nell`applicare sgravi contributivi in misura superiore del 25% aveva anche innalzato l`età delle possibili assunzioni di disoccupati. Per questi due motivi, secondo la Commissione Europea, si è voluto contravvenire alle norme sulla concorrenza . Ciò è avvenuto nonostante che la stessa Commissione stabilisca deroghe per le regioni ove il tenore di vita sia inferiore o sia necessario favorire condizioni occupazionali e di sviluppo economico. «Mi chiedo come possa un supermercato di Catania far concorrenza ad uno di Madrid» prosegue Agen ed aggiunge «Su quelle assunzioni le imprese hanno anche versato, per oltre un decennio, tasse e contributi. Si è perduto troppo tempo. Ormai le cartelle cominciano a pervenire a scaglioni ed hanno importi tali che costringeranno le imprese a licenziare il personale e poi anche a chiudere i battenti». Secondo Confcommercio Sicilia, il danno economico è ingente, sia per le grandi somme da restituire, sia per il gran numero di personale a rischio. «La Regione dovrà difenderci con più incisività a Bruxelles» dice il presidente Agen, che avverte «siamo pronti ad una dura battaglia, coinvolgendo anche le altre associazioni di categoria, perché siamo certi di non aver leso alcun diritto nei confronti degli altri Stati membri. Non sono le imprese le responsabili di questo stato di cose, e tanto meno i dipendenti; paghi chi ha sbagliato. Si individuino le soluzioni legali o legislative. Scenderemo anche in piazza, se necessario, assieme ai lavoratori». Confcommercio promette battaglie legali, con o senza l`aiuto della Regione, perché l`Europa che dovrebbe sostenere lo sviluppo non tolga, invece, a tante famiglie siciliane la certezza di un lavoro, e alle imprese locali, che oggi stanno dimostrando tanto coraggio e voglia di rinascita, non neghi la speranza di un futuro.