Confcommercio Sicilia: arriva il codice etico
I commercianti siciliani che pagano il pizzo senza denunciarlo da oggi verranno sospesi da Confcommercio, mentre chi verra’ condannato in via definitiva per reati mafiosi verra’ espulso dall’associazione. Sono soltanto alcune delle norme previste nel nuovo codice etico approvato oggi,
all’unanimita’, da Confcommercio Sicilia. Undici articoli in cui si impegnano i soci non solo a “rifiutare ogni rapporto con le organizzazioni mafiose” ma anche “fornire una guida morale ai consumatori”. A presentare il codice etico sono stati il presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen, Luca Squeri presidente della commissione per le Politiche di Sicurezza e Legalita’ di Confcommercio nazionale e Claudio Risicato, presidente dell’associazione Antiracket di Catania e da Rosanna Montalto Vice Presidente Confcommercio Palwermo con delega alla legalità. Chi non firmera’ il codice etico “verra’ allontanato dalla dirigenza” come tiene a sottolineare il presidente regionale Agen che ribadisce: “oggi e’ partita la resistenza. Adesso si tratta di incoraggiare i nostri associati perche’ non bisogna piu’ avere paura. Da qui parte una nuova primavera”. E ancora: “Oggi non ci sono piu’ scuse per nessuno”. Una decisione arrivata anche sulla spinta del procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso, come ribadisce lo stesso Agen: “Oltre all’espulsione e alla sospensione degli associati -ha spiegato il presidente di Confcommercio Sicilia- noi mettiamo anche la faccia, proprio come siamo stati invitati a fare recentemente dal procuratore Grasso. I nostri dirigenti, a tutti i livelli, dovranno firmare il codice etico”. I nomi di chi firmera’ il nuovo codice etico verranno pubblicati “entro Natale” su manifesti e quotidiani. “E’ arrivato il momento di dire ‘io non pago’ -ha spiegato ancora Agen- noi ci vogliamo mettere la faccia e siamo tanti”. E coloro i quali non firmeranno, “non verranno ricandidati ne’ rieletti”. Secondo quanto prevede il codice etico all’art. 8 sui doveri degli imprenditori e dei lavoratori autonomi titolari del rapporto associativo, i soci si impegnano “a rifiutare qualsiasi forma di estorsione, usura o ad altre tipologie di reato mafioso e di collaborare con le forze dell’ordine e le istituzioni preposte, denunciando direttamente o con l’assistenza del sistema associativo, ogni episodio di attivita’ illegale di cui sono vittime”. “Oggi i tempi sono cambiati -dice Agen- da
siciliano d’adozione ho visto cambiare negli ultimi trent’anni la societa’ in Sicilia. Quando sono arrivato e parlavo di mafia mi guardavano come un marziano. Ho anche trovato nella cassetta della
posta ‘affettuose’ letterine di minaccia con delle croci. Oggi e’ diverso”. Luca Squeri ha sottolineato “oggi si e’ voluto formalizzare un atto che di fatto gia’ e’ in funzione. Denunciare non solo e’ undovere ma conviene. Chi si ribella entra in una voragine malefica”. E Rosanna Montalto: “Per Confcommercio oggi e’ una giornata importante, anche se noi prevediamo l’espulsione dall’associazione gia’ dal 2005 e gia’ da anni ci costituiamo parte civile nei processi di mafia. Oggi dimostriamo ancora una volta che Confcommercio non indietreggia ma va avanti”.